Il Programma Politico

Elezioni Regionali del Veneto 2020

1. Sanità e Salute

In Veneto è in atto un lento processo di privatizzazione della sanità.
Da anni siamo impegnati nella difesa della sanità dei territori: la sua salvaguardia, così come la generosità del personale, ci ha permesso di non fare la fine della Lombardia in questa pandemia.
Noi vogliamo tornare a potenziare la sanità pubblica. Stop al processo di privatizzazione. Eliminazione dei project financing. Potenziamento della rete ospedaliera pubblica di prossimità. Riduzione delle liste d’attesa. Attivazione strutture intermedie gratuite, in più e non al posto di lungodegenze e RSA. Sindaci e territori protagonisti delle decisioni sulla sanità pubblica. Politiche della salute unite alle politiche ambientali.

2. Ambiente e trasporti

Abbiamo bisogno di trasformare il Veneto in una regione di sana e robusta costituzione ambientale, che accolga in sé gli obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU e il Green New Deal della Commissione Europea.
Stop al consumo di suolo e via alla rigenerazione di ciò che già esiste.
Bilancio idrico regionale, con investimenti su acquedotti pubblici per ridurre le perdite della rete e tutela dei corsi d’acqua e degli ecosistemi fluviali e lacustri.
Nuovo modello di economia circolare, riducendo i rifiuti.
Biglietto unico regionale dei trasporti pubblici, per un sistema integrato di mobilità.
Collegamento della rete ferroviaria ai 3 aeroporti.
No ulteriori autostrade.

3. Disuguaglianze e Sociale

Il coronavirus l’ha reso evidente: il sostegno alla persona è spesso insufficiente.
Serve istituire in ogni comune un segretariato sociale, che faciliti il rapporto tra istituzioni e veneti con specifici bisogni.
Lavorare per vivere e non vivere per lavorare: nuova centralità alla famiglia. Miglioramento e rafforzamento del Servizio dei Consultori Familiari.
Recupero appartamenti sfitti per progetti di social housing.
Progetti di accoglienza che seguano criteri di qualità, collaborazione pubblico privato, coinvolgimento dei territori.
Rifinanziamento dei Sert per la prevenzione delle dipendenze. Lotta al gioco d’azzardo, una delle piaghe del Veneto.

4. Lavoro ed Economia sostenibile

Il sistema deve cambiare. Dobbiamo ripensare l’economia in chiave di compatibilità ambientale, uguaglianza e inclusione sociale.
Nuove politiche occupazionali e incentivi alle imprese in chiave verde. Turismo di vicinato, che sia sostenibile e che dia valore al territorio. Equità fiscale: addizionale regionale IRPEF progressiva. Revisione della legge regionale sul commercio: stop ad aperture indiscriminate della grande distribuzione. I lavoratori prima del lavoro: diritti e sicurezza al centro.

5. Scuola e Formazione

Se è fondamentale mantenere l’unità del sistema scolastico nazionale, dall’altro lato il Veneto può mostrare una nuova strada della formazione.
Programma verde: centralità nei programmi ai temi del cambiamento climatico, dell’educazione ambientale, della tutela della salute. Incremento asili nido, in particolare nei piccoli comuni e nelle zone montane. Prevenire la discriminazione: educazione culturale a insegnanti e studenti. Nuove borse di studio per le università venete: quota ISPE alzata a 50.000€. Riconoscimento di tutti stage e tirocini come crediti.

6. Cultura

Siamo una delle terre più ricche del mondo in patrimonio naturale e culturale. L’incidenza del settore in termini produttivi è molto superiore alla media italiana (6% del PIL) e si avvicina al 10%.

Ma Lo stanziamento pubblico a livello regionale è arrivato a valere lo 0,22% della spesa complessiva. Dobbiamo invertire la tendenza urgentemente. “Patto storico per la Cultura”: 40 milioni all’anno per il settore. Piani triennali di divisione tra i molti delle risorse al posto di bandi che finanziano pochi. Piano degli Spazi, una mappatura degli immobili e spazi pubblici da riattivare in tutto il Veneto. Eventi nei musei, perché siano luoghi di relazione e non solo di fruizione.

7. Legalità

Per contrastare la crescita della criminalità organizzata nella nostra regione risulta fondamentale la costruzione e la promozione di una cultura territoriale della legalità a partire dalle scuole. Corsi di formazione e difesa sullo svilupparsi del fenomeno mafioso insieme ad associazioni di categoria e imprenditori. Rafforzamento degli osservatori regionali. Progetti di promozione di cultura della legalità nelle scuole. Focus sui beni confiscati con l’istituzione di un ufficio regionale dedicato.

8. Decentramento e neo-municipalismo

L’autonomia propagandata si tratta di un nuovo centralismo regionale: i pilastri del Veneto sono invece i comuni e, più in generale, i territori. Al centro dell’azione politica devono esserci loro. Decentramento fiscale e delega ai comuni su alcuni capitoli di bilancio. Riconoscimento di autonomie territoriali esplicite. Legge regionale sulla partecipazione, che istituisca processi aggregativi locali e un bilancio partecipato.

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