Che cos’è Il Veneto che vogliamo?
è un movimento civico e popolare che mette insieme tante realtà del nostro Veneto, nasce mettendo insieme forze civiche e politiche nonché mettendo al centro i territori e l’ascolto delle comunità locali;
è il primo e unico movimento a livello regionale che nasce dal basso, i cui temi forti accomunano tante persone dalle Dolomiti al Polesine;
è il movimento che propone un vero protagonismo delle città e dei paesi: basta con il centralismo veneziano, sì al municipalismo e al fare rete tra comunità locali.
Il Veneto che vogliamo ha promosso e sostiene la candidatura di Arturo Lorenzoni presidente della Regione per un Veneto all’altezza della laboriosità, della capacità di innovazione, del patrimonio di solidarietà dei suoi abitanti.
Il benessere delle persone: opportunità, certezze, serenità
L”emergenza Covid sta facendo perdere lavoro e opportunità di sviluppo sociale a molte persone e la precarietà del lavoro mette a rischio anche la certezza di un luogo stabile e sicuro in cui vivere. In Veneto ancora troppe persone sono in attesa di un’abitazione dignitosa o rischiano ora di perdere quella in cui vivono. Non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Ma per noi la persona non è solo casa e lavoro. C’è una dimensione personale che spesso non viene considerata: è il benessere individuale, che è tanto importante quanto quello della comunità tutta. Per raggiungere questo benessere è necessario che la Regione attivi iniziative e risorse, in particolare per il rafforzamento del sistema scolastico, per l’estensione del servizio degli asili-nido, per le politiche giovanili e delle pari opportunità, per un lavoro dignitoso e adeguatamente retribuito.
Perché siamo consapevoli che le diseguaglianze sociali sono un carico difficile da portare nella vita delle persone e diventano un peso difficile da sostenere per la comunità civile.
Il benessere della comunità: la salute e l’ambiente
La priorità è la difesa della sanità pubblica che rappresenta il ponte tra la persona e la comunità. Mai come con il Covid l’abbiamo visto: un contagiato voleva dire una comunità intera a rischio e la sanità pubblica si è dimostrata l’argine contro l’epidemia. Ma questo si può vedere anche nella quotidianità: la sofferenza del singolo apre la porta al disagio collettivo.
Ogni giorno di più ci rendiamo conto che le condizioni dell’ambiente in cui viviamo incidono pesantemente sulla nostra qualità della vita a cominciare dalla predisposizione ad ammalarci. Il contenimento dell’inquinamento atmosferico, il blocco del consumo di suolo, la tutela della biodiversità, la sostenibilità delle attività economiche e della mobilità sono obiettivi da raggiungere per garantirci, oggi e nel futuro, una vita migliore.
Il benessere del territorio: il grande mondo antico veneto
Il reticolo di città e paesi del Veneto è il sistema su cui si poggia tutto. E’ necessario che la politica rispetti e valorizzi l’impegno di tutte le comunità a livello sociale, economico, culturale senza la pretesa di una “omologazione a livello regionale” che assomiglia tanto a un nuovo centralismo non molto diverso dal tanto criticato centralismo romano.
Il ruolo degli enti locali, il lavoro dell’associazionismo culturale, la capacità di innovazione del tessuto produttivo, l’impegno per i diritti e per la legalità devono essere al centro delle politiche regionali perché rappresentano la parte migliore del patrimonio culturale dei Veneti e possono rappresentare le basi su cui costruire un presente e un futuro ancora più sereno, inclusivo, aperto, per tutto il Veneto.