REGIONALI 2020, VCV: IN 11 A RAPPRESENTARE VENEZIA NEL NUOVO PROGETTO CIVICO

Prende definitivamente il via il percorso verso le elezioni regionali di primavera 2020 con il progetto Il Veneto che Vogliamo. Più di 200 persone sabato, a Padova, hanno animato con entusiasmo la prima assemblea regionale dopo i sette appuntamenti provinciali, compreso quello di Venezia dedicata all’individuazione delle priorità programmatiche.

L’assemblea della Provincia di Venezia ha nominato anche il coordinamento provinciale, che rispetta pienamente la parità di genere e una età media molto bassa ed è composto da: Irene Salieri (impiegata, settore telecomunicazioni), Lavinia Vivian (consigliera comunale di Mira), Giovanni Litt (ricercatore universitario e consigliere comunale di Spinea), Gabriele Scaramuzza (dipendente pubblico), Stefano Spivach (artigiano, membro direttivo ANPI Portogruaro, ideatore di ETICA-mente, già consigliere comunale di Teglio Veneto), Pier Paolo Scelsi (Curatore, si occupa di arte contemporanea), Margherita Lachin (consigliera comunale di Marcon, componente consiglio nazionale dell’Anci), Vania Trolese (operatore museale, Assessora alla cultura al comune di Camponogara), Maurizio Vezzà (Dipende pubblico, si occupa di statistiche sul turismo), Sergio Polesel (soffiatore vetraio, ora in pensione), Renata Mannise (insegnante), che ha nominato al suo interno Giovanni Litt e Margherita Lachin membri del comitato regionale per la provincia di Venezia.

Sono più di 150 le persone che, ad oggi, in provincia di Venezia hanno sottoscritto l’appello per Il Veneto che Vogliamo (firmabile online www.venetochevogliamo.it) per un progetto politico ampio, generoso, alternativo, concreto e reale, che metta al centro i contenuti e i temi da cui è necessario partire per costruire una regione più equa, pulita, sana e innovativa.

I temi verranno poi affrontati, arricchiti, declinati su base territoriale nelle sette province prossimamente.
Il lavoro sul programma è al centro del nostro prossimo impegno. Ambiente, sanità, trasporto pubblico, cultura, sociale i temi principali che necessiteranno di grande discussione perché sono i nostri pilastri portanti.

La discussione ha definito una proposta organizzativa che prevede la chiusura del programma per marzo, in modo da poter iniziare una campagna elettorale discutendo con i cittadini e le cittadine di temi reali e concreti per il nostro territorio e l’organizzazione di grandi assemblee in ogni provincia.

Nelle prossime settimane si scioglieranno molte riserve anche da parte di altre forze politiche, e piano piano si delineerà il quadro delle prossime elezioni regionali. Come Il Veneto che vogliamo pensiamo sia tempo di costruire una proposta alternativa al governo della nostra Regione. Un’alternativa chiara e reale. Siamo pronti a discutere con tutti coloro che lo vogliono fare, senza interessi di bandiera ma con l’interesse verso il nostro territorio, da troppo tempo martoriato da politiche che guardano più all’interesse personale che ai bisogni delle persone. Siamo convinti che un movimento civico popolare e ampio con i temi al centro possa essere davvero all’altezza della sfida.

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